Cena Sociale 2024

Cena Sociale 2024

09/05/2024 Off Di Admin

Cena sociale 2024, 04 Maggio – Chalet Tofane

Un centinaio alla cena sociale della riserva di caccia di Cortina

(da www.amicodelpopolo.it)

Sabato 4 maggio si è tenuta la tradizionale cena sociale della Riserva alpina di caccia di Cortina. L’appuntamento negli anni è diventato un momento di gala e quest’anno, allo Chalet Tofane, ha visto un centinaio di partecipanti, tra cui la consigliera regionale Silvia Cestaro, il presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin, il presidente del distretto venatorio del Cadore Paolo Zanetti, i presidenti di tutte le riserve del distretto venatorio Valboite, oltre a rappresentanze dei ladini di Ampezzo e degli Schutzen.

Prima della cena sono stati esposti tutti i trofei di caccia della stagione venatoria appena trascorsa. E il presidente della riserva, Bruno Menardi, ha tracciato un bilancio dell’annata di caccia, concentrandosi sul passato recente (con l’attivazione del centro di raccolta della carne di selvaggina, nella nuova sede della riserva) e sul futuro (con la prossima assemblea Uncza, l’Unione nazionale cacciatori zona Alpi). Proprio il tema della raccolta e stoccaggio della selvaggina, e quindi della filiera della lavorazione delle carni, è di grande interesse, in quanto può diventare un esempio virtuoso di economia e valorizzazione del territorio.

«La riserva di Cortina ha dimostrato negli anni che la corretta pratica venatoria è un mezzo fondamentale di gestione del territorio» ha detto Paolo Zanetti. «L’alleanza con il mondo venatorio che abbiamo costruito in decenni di collaborazione si è dimostrata molto efficace e oggi serve anche a rispondere alle esigenze del mondo agricolo» ha aggiunto il presidente della Provincia, Roberto Padrin. Da parte della Regione, massima collaborazione: «I cacciatori sono i primi alleati dell’ambiente e della gestione del paesaggio» ha detto la consigliera Cestaro.

Durante la cena sono stati premiati anche i migliori trofei. Per il cervo maschio, primo premio a Fabrizio Sorarù, davanti a Davide Bachmann e Simone Cordella. Per il capriolo maschio, Moreno Sorarù ha vinto il primo premio, superando Antonio Angaran e Francesco Zanotto. Primo premio a Guido Michielli per il camoscio femmina, con una capra di 14 anni (davanti a Carlo Michielli ed Erik Zandomenego, con animali rispettivamente di 13 e 12 anni). Infine, unico premiato per il camoscio maschio Davide Bachmann.

 

Cacciatori vedette del territorio

(da Il Gazzettino – Marco Dibona)

Confermato il ruolo di custodi delle terre alte, ottimo bilancio del nuovo punto di stoccaggio della carne, «esempio virtuoso»

CORTINA

«I cacciatori sono le vedette del territorio, per la cura con cui se ne occupano», affermò Silver De Zolt, allora assessore provinciale alla caccia e alla pesca, in una riunione della Riserva di Cortina, per il novantennale della sua storia. Ora, superato il secolo di attività, questa definizione può ancora calzare, e anzi si rafforza, grazie all’opera dei soci del sodalizio ampezzano, e se n’è parlato nella tradizionale cena sociale.

LE ISTITUZIONI

In questa occasione sono stati premiati i migliori trofei della stagione venatoria, alla presenza di numerosi rappresentanti istituzionali. Fra i numerosi argomenti affrontati in questo incontro, c’è l’attenzione per la filiera delle carni di selvaggina. Così, in una ormai consolidata serata di gala, con un centinaio di partecipanti, allo Chalet Tofane, è intervenuta la consigliera regionale Silvia Cestaro; con lei Roberto Padrin, presidente della Provincia di Belluno, che proprio ieri ha affidato a Silvia Calligaro, sindaca di Vigo di Cadore, oltre che consigliera provinciale, la delega alla caccia e alla pesca. È intervenuto Paolo Zanetti, che presiede varie istituzioni venatorie, in sede locale, in Cadore, e provinciale, a coordinare i vari distretti del Bellunese. Con lui c’erano i presidenti di tutte le riserve del distretto venatorio Valboite, oltre a rappresentanze dei Ladini di Ampezzo e della compagnia degli Schuetzen. Prima della cena sono stati esposti tutti i trofei di caccia della stagione venatoria, appena trascorsa. È un importante momento di approfondimento: dai dati biometrici di corna, mandibola e denti, è infatti possibile stabilire lo stato di salute e di sviluppo dell’animale abbattuto. Questi trofei erano stati portati, il mese scorso, a Longarone Fiere, per l’esposizione “Caccia pesca e natura”, con tutti gli altri della provincia.

IL BILANCIO

Nel corso dell’incontro Bruno Menardi, presidente della riserva di Cortina dal 2023 (resterà in carica fino al 2028), ha tracciato un bilancio dell’ultima annata di caccia, concentrandosi sul passato recente. L’aspetto più importante del lavoro fatto a Cortina è l’attivazione del centro di raccolta della carne di selvaggina, nella nuova sede, ai magazzini comunali di Socus. Inevitabile uno sguardo al futuro, con la prossima assemblea della Unione nazionale cacciatori zona Alpi. Proprio il tema della raccolta e stoccaggio della selvaggina, e quindi della filiera della lavorazione delle carni, è di grande interesse, in quanto può diventare un esempio virtuoso di economia e valorizzazione del territorio. «La riserva di Cortina ha dimostrato negli anni che la corretta pratica venatoria è un mezzo fondamentale di gestione del territorio», ha detto Paolo Zanetti. «L’alleanza con il mondo venatorio che abbiamo costruito in decenni di collaborazione si è dimostrata molto efficace e oggi serve anche a rispondere alle esigenze del mondo agricolo», ha aggiunto il presidente della Provincia, Roberto Padrin. Da parte della Regione, massima collaborazione: «I cacciatori sono i primi alleati dell’ambiente e della gestione del paesaggio» ha detto la consigliera Silvia Cestaro.

I PREMI

Durante la cena sono stati premiati anche i migliori trofei, prima del tradizionale saluto di commiato: “Waidsmannheil”. Per il cervo maschio, il primo premio è andato a Fabrizio Sorarù, davanti a Davide Bachmann e Simone Cordella. Per il capriolo maschio, Moreno Sorarù ha vinto il primo premio, superando Antonio Angaran e Francesco Zanotto. Primo premio a Guido Michielli per il camoscio femmina, con una capra di 14 anni, davanti a Carlo Michielli ed Erik Zandomenego, con animali rispettivamente di 13 e 12 anni. Infine, unico premiato per il camoscio maschio è Davide Bachmann.